FOTOFEVER 2014

Giovanni Guadagnoli_Mimesis: declinazione_2013

Giovanni Guadagnoli (2013), Mimesis: declinazione 6, Stampa digitale su carta Canson Arches Velin Museum Rag, Cm 70 x 100, Ed. 1/5

FOTOFEVER

Carrousel du Louvre

99 Rue de Rivoli

75001, Paris.

 

Opening: giovedì 13 novembre 2014, dalle ore 19.00 alle 22.00.

Dal 14 al 15 novembre 2014, dalle 10.00 alle 20.00.

Domenica 16 novembre 2014, dalle 10.00 alle 19.00.

 

La galleria Glenda Cinquegrana: the Studio è lieta di annunciare la sua partecipazione a Fotofever, la fiera di fotografia che si tiene a Parigi a Le Carrousel du Louvre dal 13 al 16 Novembre 2014, in contemporanea alla fiera del Grand Palais Paris Photo. La galleria espone un ciclo di 10 immagini del fotografo italiano Giovanni Guadagnoli, tratte dalla serie Mimesis: declinazione, che rappresenta la sua ricerca più recente dedicata al tema dei paesaggio.

Le immagini di Guadagnoli si confrontano con uno dei grandi temi della fotografia contemporanea, ovvero con l’antico pregiudizio caro alla cultura occidentale che l’immagine fotografica abbia la funzione di rappresentare la realtà. Le opere in mostra, che giocano con le prospettive più classiche della tradizionale fotografia di paesaggio, si confrontano con il tentativo di mimesis, svelandone tutta la fallacia e l’intrinseca contraddittorietà.

Come ha scritto Gigliola Foschi, ciascuno scatto di Guadagnoli costituisce “una messa in dubbio radicale della rappresentazione a partire dalla rappresentazione stessa, e della fotografia a partire dall’interno della fotografia stessa”, dove il meccanismo di rappresentazione è continuamente messo “in uno stato di sospensione e di dubbio che trasforma le sue immagini in qualcosa di inquieto e affascinante, instabile e attraversato da una profondità inesauribile”.

I paesaggi di Guadagnoli, che pure sono realizzati attraverso la costante sovrapposizione di numerosissime immagini di paesaggio, altro non sono, prosegue la Foschi, che ultra-paesaggi, impossibilitati a rappresentare un luogo preciso, ma capaci di evocare lo spazio della natura. L’inganno dello scenario è costruito con immagini che assomigliano a fotografie post-pittorialiste, con tocchi di colore che si rifanno alla pittura impressionista, o che simulano un intervento manuale fatto con i pastelli a cera.

 

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